Produzioni: Deformalmente

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Sabato 6 ottobre 2012

body art performance

Elisabetta Appoloni & Teo Ederle

 

Ad inaugurazione della mostra di Luciano Tarasco e Elisabetta Appoloni 

a cura di Emanuela Arreghini (dal 6 ottobre al 1 novembre 2012) 

 

Grethel (Elisabetta Appoloni) ricorda un stretto contatto con culture antiche di tipo sciamanico , coniugate con la sensibilità di un’artista contemporanea che a vissuto all’interno dei suoi viaggi le temperie di un movimento controculturale, eversivo come quello Cyberpunk.

I movimenti di danza incrociano altre forme di arte contemporanea: il dripping della pittura americana degli anni 50, i gesti nervosi e scattanti degli artisti del Tachismo europeo, la trasfigurazione della prima psichedelica inglese degli anni 60. Le sue performances  ricordano i primi esperimenti acustici e audio-visuali delle Caves londinesi, in cui si esibivano gruppi musicali eversivi e progressivi, come i primi Pink FLoyd o King Crimson.

(…) la sua performance rappresenta una sintesi di avanguardie storiche, che ci dicono molto di una sensibilità assolutamente contemporanea, che l’artista installa all’interno del suo progetto artistico, coreuetico ed espressivo, producendosi in una danza tecnologica neo-sciamanica e sensuale, della quale non si può che rimanere assolutamente fascinati.

Marcello Pecchioli, docente di Estetica dei New Media, Università di Padova

 

 


Elisabetta Appoloni

Artista visuale

 

BIOGRAFIA

Nata nel 1963 a Verona, nel 1986 incomincia la sua formazione professionale, nell’area multimediale occupandosi di pre e post-produzione video, grafica creativa e computer-animazione, story board, sceneggiatura di video-clip musicali e pubblicitari. Lavora Free lance per vari network televisivi e famose produzioni video- dicografiche, indirizzandosi infine all’editing Video-analogico (1998).

Parallelamente, realizza personali progetti di VideoArte. Organizza stage e laboratori di computer design, animation, tecniche di montaggio analogico. Inizia un percorso di ricerca sui linguaggi contemporanei che progressivamente si fondono in uno stile originale.

Opere in corso sono anche i suoi Sketchbooks, un’antologia sequenziale di idee e progetti visuali, disegni composizioni grafiche e loghi, che promuovono ciascuna delle sue attività, dal cucito e taglio creativo (No Fashion-FairyFetish..) alla creazione di oggetti (Alchemika–HumanTouch) ed esecuzione di performances (Essential Drops).


 


Un “Rito in Movimento”

Dal 1998 ad oggi sviluppa una ricerca trasversale sulla body art, iniziata recuperando le sue conoscenze sulla danza Contemporanea, Jazz e Africana.

Suono, Danza e Colore si incrociano in sottile evoluzione, sia sul piano musicale che visuale. Il suo Live-ActPainting è stato presentato in varie occasioni all’interno di eventi artistico-musicali e di intrattenimento in Europa (Italia, Spagna, Inghilterra). Ha partecipato ad alcune mostre collettive internazionali come autrice di opere pittoriche, video e creazioni originali di oggetti e accessori.

 

 

 

 

Luciano Tarasco

Genere: Informale

 

BIOGRAFIA

Luciano Tarasco, nato a Verona nel 1953, diplomato all’Accademia Belle Arti “Cignaroli” 
di Verona. Pittore e poeta, ha proposto le sue opere in numerose occasioni e pubblicato tre libri di poesie.
Ha opere nelle seguenti collezioni pubbliche:
Museo d’Arte Moderna, Banioles – Spagna
Galleria d’Arte Moderna e 
Contemporanea, Palazzo Forti, Verona,
Young Museum, Revere (MN).

 CRITICA

L’opera di Tarasco è pervasa da un’ astrazione lirica, con le linee
grafiche immaginarie e le costruzioni geometrizzanti, che nascondono poetiche tendenze surreali e a volte ci fanno pensare alle opere di Klee.
Un’arte, quella di Tarasco, che si esprime con assemblaggi di stoffe e altri materiali, con colori equilibrati ( talvolta di tonalità calda e talvolta fredda) e con composizioni di quadrati irregolari e rettangoli di tinte luminose. 
La superficie pittorica è ricomposta come un puzzle mai casuale, anzi fortemente ricercato. 
La componente riflessiva è preponderante in tutte le sue opere, anche quando i contrasti cromatici sono esaltati.
Di fronte alla tela Tarasco mette in atto uno sforzo costante; un poco più di bianco, un poco più di verde, è troppo caldo, è troppo freddo, linee che salgono, linee che scendono, si incontrano, ripartiscono, dividono. 
Tutto questo significa moltissimo nella pittura e pochissimo a parole.
Ecco che il soggetto scompare come oggetto per giustificarsi come forma.
Tarasco ama scomporre e poi ricomporre l’immagine.
Molti dei sui dipinti hanno un impatto visivo che disorienta l’osservatore. E’ necessario mettere a fuoco l’opera nel suo insieme per poi lasciarsi trasportare all’esame della stessa nelle singole componenti; componenti che sono dei piccoli mondi narrativi accostasti fra di loro che prendono corpo e consistenza singolarmente ma non si disuniscono mai dall’insieme.
Non possiamo fare a meno di notare la pulizia e il controllo che l’artista esercita su tutti i materiali e le tecniche utilizzate nella realizzazione delle sue opere.
Tutto viene creato e non trovato casualmente donando un senso di ordine e calma avvolgenti.


 

 

TEO EDERLE

Poli-strumentista compositore arrangiatore e produttore. Docente di Basso Elettrico e Contrabbasso al LAMS

Ha studiato al conservatorio di Verona Violoncello, Organo, Trombone a tiro e da autodidatta Chitarra, Basso, Flauto, Sax, Batteria. 


Comincia l’attività  professionale nel 1984 e da allora cerca di esplorare qualunque forma musicale in chiave sperimentale: dall’elettronica (Art Erios, Teok Hamola, Blue neptune, Open Pussy, P.I.P.), al progressive (Dott. Sottile e i Mostri Matematici), al cross over (Hal 9000), al funky (Fritz Mc Entire, Nick Taylor).

 Dall’avant-garde di NY (The Bang) con Tim Berne, Roberto Zorzi, Percy Jones, Mark Feldman, Bobby Previte, a quella nostrana (Garlic, Full Metal Klezmer, Perpetual Motion Food, Fractal’s Fruits).

Dall’acid jazz (Jay Rodrigues, Marc Abrams, Young NRG, I Vigliacchi del Jazz, The Groove Tasters), al hip-hop (Codice Rosso, dj Zeta, Bassi Maestro, Mondo Marcio), al rock d’autore (Zum Teufel, Farabrutto), al blues rurale (The Spiders), per arrivare al reggae (Reggadelica) che ha notevolmente indirizzato verso il progetto Teo & the Bombs.




Con Teo & the Bombs, Teo cambia totalmente il proprio ruolo rispetto ai Reggadelica, da batterista e produttore artistico a cantautore reggae, chitarra, voce e tutto il resto (produzione, grafica, ecc.). Alla fine del 2003 esce il primo cd Via da me. Ma nel 2004, incapace di star fermo in un ruolo fisso, si mette a studiare Contrabbasso ed entra nel Trio del vibrafonista Tommo Castiglioni , con il quale produce nel 2006 “Guado sul Vago”, un CD dal sapore etno-jazz, con l’apporto di Ernesto da Silva alle percussioni africane e come guest Stefano Benini, uno dei più apprezzati flautisti jazz italiani. 
Nel 1995 avvia la collaborazione con Dj Stex e Young NRG, che continua a tutt’oggi, con l’unione nel “Calderone” Young NRG Music Store di varie labels indipendenti, con l’intenzione di aprire una finestra diretta con chi fruisce della musica in rete, senza nessun intermediario, in definitiva applicare il sano principio: dal Produttore al Consumatore! 
Fondatore della Lao-tsu Productions insieme a Sten Tanfani, attorno al 1998, una casa di produzione che si muove in ogni ambiente sonoro, rigorosamente su contesto di ricerca,  di area cosiddetta “non commerciale”.